martedì 4 maggio 2010

Libera scuola in libero Stato?

La domanda nasce spontanea, e il dubbio riguarda soprattutto la parte riguardante il "libero Stato".
Sappiamo, per esperienza di tutti i giorni, che il nostro Stato non è assolutamente libero da condizionamenti cattolici. Ce ne accorgiamo in maniera più palese quando lo Stato deve legiferare su temi che abbiano dei forti risvolti morali. In queste occasioni, nel peggiore dei casi ne esce una legge iper-cattolica, nel migliore, un papocchio improponibile fatto per rendere tutti (in)felici.
Quando c'è una legge realmente laica, allora deve "vivere la sua vita" sottoposta agli attacchi bipartisan dei politici compiacenti e alle bordate dei vari monsignori.
Ma fin qui.. non mi sento di dire niente alla chiesa cattolica che fa solo il suo dovere nel cercare di imporre il suo punto di vita. Fino a questo punto, quelli a cui darei bacchettate sulle dita sono i politici. La chiesa fa il suo lavoro, se cerca di influenzare l'opinione pubblica e gli esponenti politici alla sua visione del mondo e della vita. Sono i politici che dovrebbero avere sufficienti attributi da ridere in faccia ai monsignori, quando è necessario.
Sappiamo BENISSIMO che le cose vanno così.

La situazione cambia quando qualche alto prelato si mette a fare dichiarazioni quanto meno bizzarre.
Leggansi le dichiarazioni di Mons.Caffarra, arcivescovo metropolita di Bologna ad un convegno sull'educazione.
Lascio ad ognuno il "piacere" di leggere il testo completo (che poi completo non è... tanto per cambiare è un estratto molto piccolo e molto decontestualizzato); vorrei solo citare un particolare passaggio:
“Anche lo Stato ha una sua responsabilità”, ha ammesso il porporato, “ma è di natura completamente diversa”, perché esso “non ha, non deve e non può aver un compito di responsabilità educativa: sarebbe la dittatura”.
And the question is: WHAT?!?!?!
(scusate, ma in italiano mi veniva volgare -_-).
Caro mons. (eminems, come direbbe la littizzetto).. che mi intende esattamente con "responsabilità educativa"?
Perchè se intende la stessa cosa che intendo io, allora, beh... forse è il caso che sia la Chiesa a fare un passetto indietro, specialmente se si parla di scuole.
Perchè una dichiarazione del genere, sempre che l'inserimento nel contesto non ne stravolga il significato, per me significa che i valori ed i contenuti del messaggio educativo devono essere di responsabilità di qualcuno di diverso dallo Stato; e questo qualcuno nel discorso di eminems... sarebbe proprio la Chiesa.
Dove se ne andrebbe a finire la laicità dello Stato in un simile contesto?
Grazie, ma se mai avrò dei figli, gradirei che la scuola li educhi a valori diversi da quelli cattolici. Gradirei che avessero un concetto, ad esempio, di "difesa della vita" che non si basi sulla prevaricazione dei diritti individuali a favore della volontà di dio.
Gradirei, sempre per esempio, che non si sentissero raccontare che bisogna accogliere il diverso ma che, comunque, alcuni "diversi", per quanto da accogliere, fanno qualcosa di sbagliato.
Gradirei, ancora come esempio, che non accettassero la scienza solo quando non va in contrasto con la religione.
Gradirei, in conclusione, che gli si insegnasse a pensare con la loro testa, a criticare quando qualcosa non gli quadra e ad avere le palle, quando necessario, di ridere in faccia ai monsignori.

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