lunedì 31 gennaio 2011

La serpe in seno...

[edit di 3 minuti dopo il post: corrette un paio di cose in italiacano]

Leggo su Pontifex un commento dell'onorevole Giovanardi in merito alla partecipazione di Vendola ad un evento organizzato dai paolini.

Se qualcuno volesse leggersi l'intero intervento, lo trova qui, quello che mi preme sottolineare è un passaggio specifico, e cioè questo:
Insomma, tutti potevano partecipare, anche qualificati e seri atei, ma Vendola é un insulto alla intelligenza dei cattolici che valuteranno la iniziativa dei paolini


Ora, ferma restando la mia personalissima valutazione sull'intelligenza di Giovanardi e sulla ragionevolezza di Pontifex (ve le lascio indovinare entrambe...), trovo che questa dichiarazione sia abbastanza indicativa del presente casino in cui si è infilato il pensiero cattolico.

Non so definire in altro modo (casino) il fatto che si accetti (seppure ipoteticamente) il confronto con chi rigetta completamente la propria dottrina, mentre chi cerca di modificarla dall'interno venga trattato come un appestato.
Oppure è normale? In effetti, per una dottrina che pretenda di essere rivelata da Dio in persona non è ammissibile una discussione. E' come dire: "Si, è la parola di Dio, ma secondo me è sbagliata".

In quest'ottica forse, per le gerarchie della chiesa, è più accettabile e più facile da discutere la posizione "Dio non esiste" che non l'altra.
Anche perchè la posizione di un ateo (almeno quando è posta in questi termini) non mette in discussione la loro importanza :-)

PS: mi piacerebbe conoscere la definizione di Giovanardi di "qualificati e seri atei"... Oddifreddi andrebbe bene? :D

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